Nonno, mi canti una canzone...
Ed univa alla voce lo scuotere ritmato della testa, cullandomi poi con le ginocchia sulle quali io ero seduta...
"Vitti na crozza supra nu cannuni,
fui curioso e ci vossi spiare
idda m'arrispunnio cu gran duluri
morivi senza un tocco di campan
tirallalero lallero lallero ......"
......
La cantava tutta facendomi ballare durante il ritornello....
Mi cantava le SUE canzoni,siciliane, mi raccontava le SUE favole, stranissime,quelle che a lui raccontava sua mamma, fatte di tartarughe che battono le volpi in gare di corsa, mi parlava dei SUOI giochi da piccolo, della SUA infanzia fatta di raccolta di fichi d'india e vendita di latte in giro porta a porta, casa per casa...
Mi metteva sulle ginocchia e mi portava con se, nella SUA SICILIA, un posto lontano, magico, fatto di colori meravigliosi, di temperature calde, di cose buone da mangiare, ma anche di difficoltà (perchè Manu, quando andavo via con mio fratello per vendere, stavo fuori casa le settimane intere), di povertà, di doversela cavare da soli ("perchè la nonna Mara, mica cucinava!").... ed io a fargli un sacco di domande, a chiedere per sapere chi, come,quando....
Io ero innamorata di mio nonno.... Un uomo alto, forte, importante, con il naso dritto e lo sguardo fiero; aveva la pelle chiarissima (che per un uomo del sud non credo sia così normale..cioè non dico di essere nero come il carbone,ma almeno olivastro), ma abbronzatissima sulle braccia e nel petto...perchè d'estate vestiva sempre con la salopette blu e la canotta bianca sotto... Era muratore ed aveva, ovviamente, l'abbronzatura da muratore, con la caratteristica però che tutto il resto del corpo fosse di colorazione nordica anzichè sicula!....
Aveva la 5a elementare, e si vantava di essere stato bocciato in seconda...(mi faceva troppo ridere), ma era un ASSO in matematica ed io quando dovevo fare le divisioni,mi sedevo sul tavolo della cucina, lo chiamavo e ci mettevamo lì, l'uno accanto all'altra sopra il quaderno a quadretti... Lui mi interrogava sulle tabelline, lui mi chiedeva le regole delle operazioni... e poi, dopo aver studiato un po', apriva il frigorifero,prendeva un pezzo di formaggio stagionato, pecorino per la precisione, tirava fuori il coltellino a scatto dalla tasca dei pantaloni e ne tagliava due pezzetti, uno per me ed uno per lui ... Con nonno mi son fatta di quelle scorpacciate di pane e formaggio che voi nemmeno immaginate.. e pensare che non aveva quasi più un dente.. eppure formaggio stagionato e pane raffermo (forse l'amore per lo sgranocchio l'ho presa da lui...)...
Era una sagoma, con lui ho visto tutte le puntate dell'Icredibile Ulke e tutti i Western della storia, mangiato valanghe di spaghetti con le zucchine oppure '"ca e sarde e la muddica", pasta al sugo e pipe coi piselli... Era un cuoco magnifico ed era anche meticoloso da matti.. Era puntiglioso, ed anche irascibile.. si pranzava alle 12.00 e si cenava alle 19.00 e quando la Domenica mangiavamo tutti assieme lui andava letteralmente nei matti: la messa terminava alle 12.30, poi noi nipoti ci trastullavamo perchè cantavamo nel coro e quindi non arrivavamo mai prima delle 12.45... povero nonno Orazio! Adorava i suoi nipoti, ma non amava il chiasso tipico dei bambini (immaginate con un nipote, mio fratello, che già all'età di 5 anni suonava i piatti con i coperchi delle padelle pronto per la carriera da musicista) quindi sembrava sempre arrabbiato e non contento di vederci, ma io sapevo come farlo sciogliere... bastava chiedergli di mettere su un po' di musica e lui si illuminava: andava in cortile, apriva tutte e quattro le portiere della sua ritmo nera e sparava a tutto volume le cassette di musica siciliana che teneva dentro; ed ovviamente noi ballavamo come matti nel cortile...
Non era quel genere di nonno che ti strapazzava di coccole (come invece era nonna), ma era comunque affettuoso, a modo suo, con i suoi gesti, con il gelato che ti regalava, con le storie che ti raccontava ... Io e lui poi festeggiavamo pure il compleanno assieme, perchè siamo nati a pochi giorni di distanza e quindi siamo pure dello stesso segno...ed entrambi adoravamo la torta gelato...
Una cosa della quale non mi ero resa conto, forse perchè mascherata da quel suo fare un po' burbero e brontolone, è stata la grandezza dell'amore che aveva verso nonna... Io mi sono accorta tardissimo di quanto mio nonno amasse mia nonna... Erano sempre lì a discutere anche a voce alta, e quindi non potevo immaginare un amore così grande..
L'ho scoperto quando nonna si è ammalata e nonno è diventato il suo bastone... le preparava il pranzo e la cena,le teneva la mano, la cambiava, stava ore ed ore ad osservarla dormire e quando si svegliava lui era lì accanto a lei..
Io, in quei mesi di malattia di nonna ho visto la vera anima di mio nonno, ho toccato con mano l'essenza del suo cuore... Ho scoperto un altro uomo...
Quando poi nonna è partita lui se n'è andato con lei...i suoi occhi sono diventati spenti, la sua andatura lenta, il suo aspetto più trascurato e, dopo soli due anni ha voluto raggiungerla, lasciandomi nel cuore un gran vuoto....
A volte, quando ho nostalgia,mi compro un paio di zucchine e mi preparo due spaghetti e mentre son lì che spadello, sento il suo sguardo attento che mi osserva e mi ronza una vocina nell'orecchio "falle rosolare di più quelle zucchine" "mettici il parmigiano che son più buone"....
Ho voluto parlarvi di nonno, perchè oggi è la festa del papà e nonno per me è stato un vero papà..sono cresciuta dai nonni, con i nonni, e mio nonno è stata la figura maschile di riferimento per tutta la mia infanzia ed adolescenza ed oltre...
Oggi voglio lui come protagonista di queste pagine, che prendono sempre più la forma di un diario dei ricordi,quasi avessi paura di perderli con il tempo....
Anche Orazio è stato un nonno figo.... meravigliosamente figo...A